Chi sono?




 Da dove vengo?
Dove sto andando?

Per tenerlo bene a mente,
tengo un sasso in tasca.

Mi conforta davanti all'insensatezza di certe arrabbiature,
mi difende dall'inutilità di certe prese di posizione... mie, degli altri...

tutto passa...

E voi? Come fate a non perdere la visione?

Un abbraccio

Commenti

  1. Faccio un respiro fondo e mi domanda quanto valga quel momento in confronto alla vita. Ciao Nina!

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  2. Dilemmi...domande difficili...visioni che non sono MAI chiare e precise! Dubbi, perplessità, incoerenze...vita che va vissuta e che sempre regala qualcosa(... malgrado tutto...)! Un sasso in tasca come promemoria...bell'idea!! Baci e baci e baci...a cascata!!!
    Monica

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  3. Guardo le montagne e penso a quanto sia inutile tutto il nostro affannarci...sai che conservo sempre un sassolino nel portamonete?
    Ne raccolgo uno nuovo ogni estate al mae e me lo conservo per un anno, l'ultimo è così tondo e liscio che è diventato comodo per gionasconderlo nella mano e giocare con mio figlio a "dove sta" !!
    L'altra sera con i miei si parlava di cosa voler essere potendo rinascere....io vorrei essere una montagna! Sai quanti sassi :D
    Baci cara Nina

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  4. È davvero un bel gioco quello di tenersi stretto il senso del proprio andare, anche se questo senso cresce e cambia con te. A volte è vero, nella giostra dei giorni, rischia di finire seppellito sotto altre mille cose. Per ritrovarlo ho imparato a fermarmi e respirare, finchè non sento di nuovo il sangue circolare: quando risento viva la pelle tutto diventa più chiaro e più semplice, come il tuo sasso...
    Buona giornata Nina!
    Paola

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  5. guardo le lancette dell'orologio. il passare del tempo mi allontana dal momento che vivo.

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  6. Penso alla mia adorata Elena, che mi ha insegnato il senso della vita già a quindici anni, con un messaggio semplice e inequivocabile.

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  7. bella l'idea del sasso da portarsi dietro, un oggetto essenziale, naturale, solido. adatto a rappresentare la memoria. perchè forse diamo poco spazio e poco senso a quello che la memoria ci offre. tutti presi dall'attimo, dal momento. noi siamo quell'attimo alla stessa maniera e con lo stesso peso di milioni di attimi passati.
    io non porto oggetti, anche se l'idea mi piace molto, e devo dire che da quando ho i miei nanetti non ho più bisogno di quei momenti di "fermati, respira e pensa", è come se il senso ce l'avessi sempre davanti agli occhi.

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