C'era una volta...


il regno di Qua, e il regno di Là:


in mezzo ai due regni c'era un confine di paletti di legno a punta,
così che non si poteva passare.



Gli abitanti del regno di Qua stavano da una parte del confine,
e quelli del regno di Là stavano dall'altra parte.


- Qua è più bello! - dicevano quelli del regno di Qua.
- Là è più bello! - dicevano quelli del regno di Là.


Oltre alle parole, ogni tanto, si tiravano zolle
di terra, sassi, scarpe usate, ossa rosicchiate.


Un giorno venne freddo: un freddo tale che si ghiacciò
non solo l'acqua dei fiumi, ma la saliva delle bocche, e persino le parole.


La gente di Qua e la gente di Là,
per scaldarsi, bruciò tutta la legna,

il carbone,


e persino le scarpe vecchie:



poi non ebbero più niente da bruciare,
e allora cominciarono a prendere i paletti del confine,


e a bruciare quelli,
per scaldarsi un pochino.


Quando occorrevano altri paletti, andavano a prenderli al confine:



e a forza di prenderli, non ce ne rimasero più,
e il confine non ci fu più:


così quelli di Qua andavano di Là


e quelli di Là andavano di Qua, e tutti cercavano di scaldarsi un po'
e aspettavano che venisse la primavera.


E finalmente la primavera arrivò, e il freddo smise, e spuntò l'erba:


tutti cominciarono a ballare in girotondo,



e non si chiamavano più Quelli di Qua


e Quelli di Là


ma Quelli di Quaelà,


un Regno nuovo


e felice.



dal libro "C'era una volta, ascolta" di
Roberto Piumini

Commenti

  1. Nina, ma sei davvero bravissima, mia figlia ha riconosciuto subito la storia di Piumini e il tuo regno di quaelà gli è piaciuto moltissimo...che dire resto incantata ogni volta dalla tua bravura e dalla delicatezza e poesia delle tue creazioni!!
    Buon fine settimana loredana

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  2. ma quanto siete state veloci :) un abbraccio

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  3. Nina, ma non ci vengo più da te, che ogni volta mi fai venir gli occhi lucidi...
    Dici che è un pelo di congiuntivite?
    Oppure l'impepata di cozze a merenda?

    Tu sei una poeta, le tue opere pura poesia, l'accostamento tra questi scacchi ed il racconto di Piumini (che non conoscevo) può esser solo frutto di una mente sconvolta da fantasie troppo belle per esservi contenute.
    Che felicità averti incontrata....

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  4. una interpretazione da OSCAR !!
    :-) complimenti davvero un bacionemary

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  5. Mi sono emozionata.a leggere e a guardare....e non voglio usare troppe parole.so che non ce ne è bisogno con te.
    Un abbraccio

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  8. ops...avevo inviato 2 commenti identici, volevo eliminarne uno e sono spariti entrambi...riprovo!

    Cara Nina,
    è un piacere leggere le tue parole (anche se a prestito da Piumini) e osservare le tue poetiche creature!
    Il tuo "tocco" è inconfondibile=)))
    GRAZIE!
    Silvia di toccodililla

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  9. Che bellissima interpretazione!
    WOW ^_^
    Claudia

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  10. ecco finalmente svelato! chiamarla scacchiera riulterebbe molto riduttivo! è un sogno, anzi una favola bellissima!Mi piace molto anche il tuo nuovo banner! un abbraccio!

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  11. ninuzza, tu mi stravolgi! io adoro gli scacchi e come potrò mai più giocare con la mia scacchiera di plastica anche un po' consunta?

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  12. Bella bella e bella! Tu naturalmente!!

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  13. Bello il racconto, ma bravissima tu!!! Questa scacchiera mi ha colpito moltissimo, la trovo allegra, divertente, e non mi dispiacerebbe averla, imparerei persino a giocare a scacchi!!!

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  14. Che opera!! Che bellezza!! Che meraviglia! Che stupore! Sei bravissima, artistica, poetica, originale, leggera, colorata, appassionata!!
    Complimenti Nina!

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  15. Abbiamo ammirato la tua scacchiera-opera d'arte e tutte le altre splendide tue realizzazioni!
    Grande Nina! Che Donna!! :-)
    Daniela
    Tiziana
    Cristina

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  16. Che meraviglia.. complimenti sinceri è davvero un lavoro stupendo!

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